martedì 13 giugno 2017

Treno

Sono su un treno che avrei voluto prendere per una festa di gioia e non per questo saluto.

"Salutami tanto tuo zio"
"Chicco è anche tuo zio, non lo ricordi, forse l'hai visto che avevi un mese..."
"Mi mostri una foto mamma?"
...
"Ora è come se lo conoscessi e mi dispiace mamma, salutamelo davvero"

Te lo saluto chicco, saluto la batteria, il mare, le lentine che quando le portava lui erano una stranezza, i suoi bambini ormai ragazzi sue fotocopie nel sorriso, saluto la loro casa bella che è costata fatica, le biciclette, la Spal in serie A, loro 4 nelle foto sorridenti come noi e mi si spezza il fiato.

Saluto la sua città e abbraccio corpi lontani da troppo tempo.

Saluto anche i suoi occhi che sono quelli di mia mamma e di mia figlia.
Che stamattina mi ha chiesto
"ma come é successo mamma?"
"all'improvviso papaverina"
E mi ha fatto una carezza.
"Abbraccio la zia da parte tua?"
"Si però puoi abbracciarla tu? che non la conosco tanto bene e non voglio prendermi troppa confidenza"

Sono su un treno e sono carica di carezze, saluti e abbracci, ma senza troppa confidenza.
Arrivo.