giovedì 26 novembre 2015

Cosa vuoi diventare ...

Si , ok può sembrare un gioco macabro, ma io non credo lo sia, credo sia un gioco spirituale.
A casa mia ogni tanto i bimbi giocano a "cosa vuoi diventare tu quando sarai morto?".

Ok un po' macabro sembra, ma invece è un gioco che da continuità, che mi sorprende ogni volta, soprattutto perchè papaverina dimostra una spiccata spiritualità. E poi, senza voler troppo fare la zen, la morte è parte della vita e prima lo si impara, più sarà naturale accettarne l'esistenza.
Perchè a farle la guerra non si vince mai.

Comunque, quando giochiamo lui vuole diventare quasi sempre un oggetto, uno di quelli di cui in quel momento è appassionato, fondamentalmente o navi da crociera o aerei a due piani.
Lei invece da risposte poetiche come "un arcobaleno", "l'acqua", "il sole".

Ieri papaverina mi ferma e mi fa:
"mamma ho deciso, voglio diventare un pulcino" ...
" e tu diventa una gallina, mamma" ...
"così continui a fare la mia mamma, mi covi, io nasco e stiamo insieme".

 Quando guardo gli occhi di mia figlia al mattino gioiosi, grandi, curiosi e sorpresi vedo mille vite, mille anime e fra quelle ce n'è una molto familiare ...
perchè poi, è vero come ci ha tenuto a dire mia mamma citando Pavese che "L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia."
... Ma è anche vero, come dice la genetica, che in noi ogni singola proteina è codificata dal DNA e il nostro DNA è dato dalla fusione di quello di nostro padre e di nostra madre, e in ognuno di noi c'è parte di loro, e noi trasmettiamo parte di quella parte ai nostri figli.
Non è poetico come il ricordo, ma è potente quanto se non più del ricordo.
Io sono mia madre e mio padre e i miei genitori sono anche nei miei bambini.
In quei piccoli occhi c'è tutto un mondo e in quel mondo c'è anche lei, e quando mia figlia si sveglia e ogni giorno apre per la prima volta quegli occhi, io vedo i suoi.

Sarà per quello che lei è così brava a giocare a "cosa vuoi diventare".


venerdì 13 novembre 2015

Romanticherie papavere

Io ti adoro.
Io di più.
Ti prego possiamo adorarci uguale?

mercoledì 11 novembre 2015

Imparare

Mi piace molto leggere di donne e parlare con donne, che nonostante non trovino il tempo di far nulla, infilano cose che nutrono l'anima e il cervello, più di una sacrosanta ceretta per capirci.
Ci sono quelle che di notte fanno zucche per Halloween e addobbano casa come se fosse un antro di una strega e lo fanno per loro più che per la loro raggiodiluna (non faccio un esempio a caso, ma penso proprio a lei che deve ricordarsi ogni giorno quanto nelle sue mani c'è il suo pane). Ci sono quelle che seguo su blog (ultimamente un po' meno) ma che so stanno prendendo una seconda laurea con una terza figlia ancora minuscola o che studiano ebraico, solo per il gusto di farlo.
Io ho iniziato da un paio di settimane il mio primo corso online, sono ovviamente indietro, dovrei completare due sezioni entro domenica, ma mi fa piacere averlo iniziato e quando riesco a mettermici mi piace tanto.
E' un corso sulla vita extraterrestre, ma serio, con professori di astrobiologia e cosmologia di Harvard.
Un corso base, su cui già sono in ritardo sulle dead-lines e siamo solo alla prima sezione.
Un corso on-line in inglese.
Lo faccio per chiccodigrano, che mi domanda della fine del mondo e dei destini dell'umanità.
Lo faccio per la miadolcemetàtuttadunpezzo che da sempre aspetta gli alieni e mi sogna Jodie Foster in Contact.
Lo faccio per la mia bimba perchè lei vuole andare su un razzo spaziale, anche se è così innamorata di tutti noi che non so se davvero le interessa andare nello spazio.
Lo faccio per me.
Perchè è sempre bello imparare, è sempre bello avere domande e cercare risposte, più che poi trovarle.
Oggi chiccodigrano mi ha chiesto "mamma di lavoro cosa fai?" e io gli ho risposto fiera "mi occupo di Ricerca e Sviluppo per una società di ingegneria".
E' bello quello che faccio per lavoro. Imparo, facico domande, cerco risposte.